Spuntano anche presunte fatture irregolari, per ora all’ospedale di Esine, in Valcamonica (Brescia), a danno dei conti pubblici. Nuovo capitolo per l’inchiesta Smile della Procura di Monza che ha scoperchiato un vasto giro di tangenti per accaparrarsi il servizio odontoiatrico (e non solo) in numerosi ospedali della Lombardia, tra i quali anche quelli di Desio e Vimercate.
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A gestire il business la “zarina” monzese Paola Canegrati insieme a politici e manager. Secondo quanto riportato dal Corsera, da una relazione dei Noc (Nuclei operativi di controllo) dell’Asl, incaricati di controllare la regolarità delle fatture con cui vengono chiesti soldi alla pubblica amministrazione sarebbe emerso che più di una cartella clinica su tre è stata compilata in modo irregolare per incassare più soldi, oltre 8.000 euro in più solo nella struttura bresciana dove – a seguito dei controlli effettuati tra gennaio e maggio 2015 – su 214 cartelle cliniche sottoposte a verifica ben 94 cartelle cliniche sono risultate irregolari, prestazioni a carico del servizio sanitario nazionale sovrafatturate.
Come è avvenuto? Ad esempio con la ripetizione di prestazioni – ablazione del tartaro e levigatura – a pochi mesi dalla precedente esecuzione o visite di controllo effettuate «senza riscontro nel diario ambulatoriale e nella ridefinizione del piano di trattamento».