Due esercizi pubblici tra i più frequentati del centro storico di Seregno chiusi per decisione della prefettura di Monza e Brianza, perché significativi elementi inducono ad evidenziare una loro contiguità di contatti con la criminalità organizzata di stampo mafioso, nello specifico la ’ndrangheta. Il primo provvedimento, notificato lunedì dal personale comunale, accompagnato dalla Polizia locale, riguarda il bar “La Torrefazione” di corso del popolo, che dal dicembre del 2014 è di proprietà di Maria Marano, residente a Seveso, moglie di Giuseppe Pensabene, condannato lo scorso giugno a 15 anni e 3 mesi di reclusione dal tribunale di Milano, in quanto ritenuto il reggente del locale di Desio della ’ndrangheta.
Il secondo, non ancora pubblicato sull’albo pretorio online del Comune di Seregno, riguarda invece da quel che è trapelato il “Tripodi pane e caffè”, con accessi sia dalla piazza Vittorio Veneto che dal corso del popolo, dove lavora Antonino Tripodi, coinvolto nell’operazione Infinito e condannato a 5 anni di detenzione dopo che era stato ritrovato un arsenale di armi in un box in via Rossini di sua proprietà, concesso in locazione ad un terzo, ma assolto dall’accusa più pesante di associazione a delinquere di stampo mafioso. In questo caso, pur se manca una conferma ufficiale, la notifica dovrebbe essere avvenuta martedì.