È una sorta di maledizione, dice qualcuno, quella che grava su Monza: nessuna amministrazione uscente, a partire da quando è stata introdotta l’elezione diretta del sindaco, è stata confermata dagli elettori per un secondo mandato. Cercherà di vincere il maleficio Roberto Scanagatti che, alla guida del centrosinistra, giocherà la partita con avversari agguerriti. I sondaggi lo danno in netto vantaggio ma l’ultimo mese di campagna elettorale, quello in cui gli aspiranti consiglieri comunali si contenderanno voto per voto, potrebbe modificare i pesi sul tavolo.
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Saranno sette, salvo sorprese, i contendenti in campo l’11 giugno. Scanagatti, 63 anni a giugno, è dirigente e consulente d’azienda. È tra i veterani della politica monzese: dal 1992, quando è stato eletto nel Pci, è sempre tornato in consiglio comunale e dal 2002 al 2007 è stato vicesindaco nella giunta guidata da Michele Faglia. Eletto primo cittadino nel 2012, dal settembre 2014 è presidente di Anci Lombardia. Ora guida la coalizione formata da Pd, LabMonza e Monza x Scanagatti.
Il centrodestra è capitanato da Dario Allevi, 51 anni, dipendente di banca, un altro volto noto del panorama politico locale. È entrato in consiglio comunale nel 1997 nelle fila di An e dal 2007 al 2009 è stato vicesindaco nella giunta di centrodestra di Marco Mariani. Dal 2009 al 2014 è stato il primo presidente della Provincia di Monza. Dopo lo scioglimento del Pdl ha aderito a Forza Italia e ora si presenta con la coalizione che aggrega gli azzurri, Fratelli d’Italia, Lega Nord, la civica Noi con Allevi e Monza futura fondata da Anna Mancuso.
Il cinquanteseienne Pier Franco Maffè, medico al San Gerardo, contende a Scanagatti il record di presenze in aula: come il sindaco uscente ha messo piede in consiglio comunale nel 1992 con la Dc e non è più uscito. Dal 1997 al 2002 è stato assessore al Personale nell’amministrazione di Roberto Colombo ed è tornato in giunta nel 2007 con le deleghe al Parco e ai Servizi sociali nel governo di Marco Mariani. Abbandonata Forza Italia dopo la scissione di Ncd, è passato nel Gruppo misto. Tra un mese punterà, in particolare, ai voti dei centristi e dei moderati con la coalizione formata da Monza con Maffè e Io Cambio.
Paolo Piffer, 37 anni, psicologo ed educatore ritenta l’avventura con la neonata CivicaMente, forte dell’esperienza maturata in cinque anni all’opposizione. Nel 2012 ha guidato le formazioni CambiaMonza e PrimaVera Monza da cui si è poi allontanato.
Il Movimento 5 Stelle si presenta agli elettori con Danilo Sindoni, imprenditore nel campo della comunicazione: non ha esperienze amministrative ma ha già respirato il clima della campagna elettorale nel 2012.
Michele Quitadamo, in lizza per Sinistra Alternativa, ha una vecchia militanza nel campo della sinistra. Segretario cittadino di Rifondazione comunista, in prima linea nelle battaglie per i diritti degli inquilini, nel 2012 si è presentato con la Federazione della sinistra a supporto di Scanagatti.
L’unico volto nuovo del 2017 è Manuela Ponti, psicologa 42enne, che cercherà voti col Popolo della famiglia in cui sono confluiti esponenti di Forza Nuova. Il partito, fondato da Mario Adinolfi, è poco noto al grande pubblico.