Chiusa l’inchiesta per la tragica morte del sedicenne Matteo Trenti, il boyscout monzese vittima di un incidente stradale la sera del 3 marzo in via Azzone Visconti, a Monza. Il pm Flaminio Forieri, una volta ottenuti gli esiti della perizia cinematica disposta dalla procura per ricostruire l’accaduto, ha firmato gli avvisi di chiusura indagini con l’accusa di omicidio colposo nei confronti dell’automobilista di 26 anni di Sesto San Giovanni che alla guida di una Volkswagen Scirocco ha investito il giovanissimo monzese.
Una perizia (alla quale hanno partecipato anche consulenti nominati dalla difesa dell’automobilista e dai familiari di Trenti) che non ha evidenziato manovre azzardate da parte del conducente dell’auto (a parte il fatto che viaggiava ad una velocità di poco superiore ai 50 chilometri orari). Altri accertamenti avevano escluso anche che avesse fatto uso di droghe o alcol. Neppure la giovane vittima, colpita con la parte frontale dell’auto e sbalzata a metri di distanza, sempre secondo la perizia non avrebbe tenuto alcun comportamento contrario alle norme stradali.