Erano davvero molto intensi i dialoghi e le telefonate tra Claudio Scajola e la moglie di Amedeo Matacena, Chiara Rizzo, tanto che l’ex ministro ha chiamato la donna anche il giorno del suo compleanno. Scajola e Rizzo usavano un linguaggio criptico, ma alla fine il tema delle conversazioni era sempre la ricerca spasmodica di una soluzione alla latitanza di Matacena e al modo per fargli lasciare gli Emirati Arabi e raggiungere il Libano, da dove non c’era alcuna possibilità che venisse estradato in Italia. Già dalle prime ore del 15 gennaio scorso, giorno del compleanno di Scajola, gli investigatori della Dda di Reggio Calabria hanno registrato numerosi e frenetici contatti telefonici tra l’ex ministro, la sua segretaria Roberta Sacco, Chiara Rizzo e il personale di scorta dell’esponente politico.

I contatti erano finalizzati proprio a organizzare un incontro che la moglie di Matacena doveva avere, con altre persone, nel comune di Bernareggio. L’incontro è avvenuto in via privata Lauro Vezzani, al civico 3: qui il 15 gennaio 2014 arrivano Scjola e la moglie di Matacena. Chiara Rizzo arriva pochi minuti prima delle 11: la donna scende dall’auto, una potente Alfa 159, mentre l’ex ministro dell’Interno rimane in macchina ad aspettarla. Chiara Rizzo e Matacena si sentono per telefono alla fine della riunione, intorno alle 13.40. Anche Scajola appare molto interessato a conoscere l’esito del summit. Terminata la riunione, Rizzo e Scajola hanno pranzato per poi intraprendere il viaggio di ritorno verso la Liguria e Montecarlo