«Nel 2017 sarò a Monza per commentare il Gp». Ivan Capelli, presidente di Automobil Club Milano, non ha dubbi sul futuro dell’Autodromo. E pur conoscendo da vicino le insidie di una trattativa con Bernie Ecclestone non perde ottimismo. Accetta un colloquio col Cittadino in giorni di bilancio per eccellenza.
Presidente, cominciamo dal rinnovo: come la vede?
Bene. È stato fatto un grande lavoro per poter arrivare ad avere un interlocutore che possa definire i dettagli e chiudere con Ecclestone. Il percorso iniziale intrapreso da ACM e SIAS ha prodotto azioni da parte di Ecclestone che hanno portato alla necessità di avere il presidente ACI, Sticchi Damiani, nella partita. Ora, anche in forza dell’importante passaggio parlamentare raccontato sul Cittadino, a fine gennaio confido si possa arrivare all’intesa.
Ci sarà anche lei al prossimo incontro col patron inglese?
Sì, certo: ci sarà Sticchi Damiani con me, che rappresento l’Automobil Club Milano e le necessità di SIAS.
Conferma che ACI metterà 12,5 milioni di dollari e voi di ACM la metà?
Sulle cifre non abbiamo e non possiamo dare termini definitivi: con lo stesso Ecclestone l’importo è ancora oggetto di trattativa. Ci siamo ovviamente confrontati, ma mancano dei passaggi molto importanti per dare numeri esatti.
Per esempio?
Su tutti, la definizione di come e quanto verrà ceduto della palazzina di fianco alla casa madre, le cosiddette hospitality. Ecclestone le vuole per uniformare il paddock club all’area, ma per noi e SIAS è un “gioco” da 2,5 milioni… E poi c’è la partita di eventuali sponsor. Quando con Andrea Dell’Orto abbiamo proposto a Ecclestone di ragionare sulla possibilità di coinvolgere dei main sponsor, che possano dare il titolo al GP e aiutare economicamente l’affare, non si è detto contrario. Come ovvio, è un meccanismo delicatissimo: con chi si accorda lo sponsor? Cosa chiede poi Ecclestone? Non posso dire di più proprio perché è un tassello possibile della trattativa.
Può dirci però se questi sponsor ci sono?
Sticchi Damiani ha due o tre nomi su cui può far valere il proprio carisma.
A proposito di Sticchi Damiani: nella recente intervista al Cittadino ha “demandato” a voi di ACM il giudizio sulla controllata SIAS. Questo giudizio com’è?
L’attuale dirigenza ha preso in mano un’eredità davvero pesante. La voglia di rilancio e l’intensità delle attività sono state febbrili. Come sempre, quando si fanno tante cose – anche per comunicare un’ansia di rinnovamento – si possono fare degli errori o alcuni progetti prematuri. Ma si va avanti convinti, pensando al 2016: dovremo avere le spalle larghe in forza della nuova gestione contrattuale della F1 che cambierà la gestione di tutta SIAS: come dicevo, a seconda di come si risolveranno vari nodi tra cui quello delle hospitality cambierà molto per chi deve far funzionare l’autodromo.
Dopo il GP di settembre, ha assistito a un riavvicinamento tra Andrea Dell’Orto e Sticchi Damiani?
Direi questo. Prima di Monza c’è stato un percorso con SIAS e ACM per arrivare a creare i presupposti di un’offerta a Ecclestone. L’offerta è stata fatta, ma si è aperta una forbice enorme rispetto alle richieste. Da lì, è emersa la necessità di spostare il discorso su un piano anche politico. Il fatto che Renzi sia venuto, poi l’impegno di Malagò e del CONI hanno creato questo nuovo equilibrio. Una volta maturati questi equilibri, Dell’Orto si è calato in questa nuova strategia che sta dando frutti.
Teme ricadute sull’impegno di regione Lombardia? In fondo, potrebbe dire qualcuno, se al salvataggio pensa Roma, perché investire?
Perché sono due cose diverse. La Regione si è impegnata per entrare nel consorzio, ha visto nell’autodromo un asset fondamentale. ACI entra con i soldi dell’ente, e quei soldi saranno utilizzati per il contratto. Personalmente mi sento di dire solo “grazie” a Maroni e alla regione per come si preoccupa del territorio. ACI giustamente si occupa di una cosa cruciale per tutto lo sport italiano.
Da ex pilota, commentatore RAI e tecnico del settore, come valuta l’esperienza di Marchionne alla Ferrari? Che possibilità ci saranno di vedere una rossa che lotta per il titolo al prossimo GP di Monza?
Marchionne e Arrivabene hanno avuto il coraggio di cambiare. Rimpiazzare il capo motorista e il capo aerodinamica vuol dire tirare un solco col passato. Le tre gare vinte nel 2015 mettono i due in una situazione critica, perché tutti ora si aspettano un’auto alla pari con la Mercedes. Arriveranno altri cambiamenti sul telaio, primo tra tutti la sospensione push road anziché pull road: questo vuol dire andare alla pari coi migliori team. Credo in una rossa competitiva: il miglior acquisto è e resta Vettel, perché ha riportato quell’euforia e quel metodo che mancava dai tempi di Schumacher. Seb è uno serio, con una spinta emotiva in più: in solo una stagione ha creato un ambiente di lavoro eccellente.
Oltre alle sospensioni, su quali fronti si giocherà la battaglia tra le principali scuderie?
La Ferrari ha recuperato moltissimi cavalli: se migliorano anche la parte ibrida può davvero essere in pista da subito. Non dimentichiamo che Marchionne ha messo un paletto gigante: ha dichiarato che vuole la Ferrari competitiva in Australia, quindi veloce come la Mercedes. Probabilmente i suoi non dormiranno la notte, con un obiettivo così …
Capelli, nel 2017 quindi commenterà ancora un GP a Monza?
Al 100%. La storia di Monza non può finire. Anzi, spero che il contratto che andremo a chiudere ci permetterà di festeggiare i 100 anni del circuito. Ecclestone è ben disposto a un rinnovo fino al 2022…