L’autorità anticorruzione è pronta ad adottare “misure straordinarie” in merito all’appalto per la raccolta rifiuti del Comune di Monza. La comunicazione all’ente locale è arrivata direttamente dall’Anac che venerdì ha messo a conoscenza il municipio della conclusione di un accertamento compiuto sull’appalto comunale da 127 milioni di euro – finito sotto la lente della magistratura con l’inchiesta Clean City del 2013 – a seguito di un esposto presentato dal Movimento 5 Stelle.
Al momento non è stato chiarito come si espliciteranno le “ misure straordinarie” (“finalizzate alla corretta e completa esecuzione del contratto di appalto di gestione del ciclo dei rifiuti”) annunciate, ma, secondo il Comune, che ha diramato un comunicato: «Il procedimento sfocerà in una richiesta alla Prefettura di commissariamento dell’azienda».
Proprio il Comune, con l’obiettivo di non interrompere un servizio essenziale, il 20 gennaio 2015 aveva raggiunto un accordo con i nuovi vertici della Sangalli per mantenere attivo l’appalto ottenendo la restituzione di 6 milioni di euro mentre il contratto era stato prolungato di un anno. Un’operazione contestata dal Movimento 5 Stelle, che aveva presentato un esposto all’Anac.
Il sindaco di centrosinistra Roberto Scanagatti ha dichiarato: «dopo tante polemiche anche l’autorità anticorruzione conferma la correttezza del nostro operato, riconoscendo la validità del contratto e l’obbligo di portarlo a compimento». L’impresa Sangalli si è invece detta «esterrefatta dall’avvio del procedimento dell’Anac perché probabilmente si riferisce a fatti già superati e comunque antecedenti la nomina nel 2013» ma «sta tempestivamente provvedendo ad inviare all’Anac una memoria con tutta la documentazione necessaria per dimostrare la bontà dell’operato dell’Impresa e del nuovo Cda».