«In Lombardia esistono regole chiare e precise, che non lasciano spazio a interpretazioni e a buonismi tipici della sinistra. Regole che dovranno essere seguite anche per la nuova grande moschea che il sindaco Pisapia vuole realizzare a Milano. La legge sui luoghi di culto in Lombardia impone strumenti che garantiscono più sicurezza e maggior controllo. Per tutti questo provvedimento appare come un atto dovuto. Per tutti, tranne che per Matteo Renzi e il suo Governo, che hanno impugnato la nostra legge davanti alla Corte Costituzionale, nel nome dell’integrazione e della multiculturalità. Noi però non ci lasciamo condizionare e, anzi, ci sentiamo, purtroppo, facili profeti, visto che in queste ore la Francia ha annunciato di essere pronta a chiudere una serie di luoghi di culto islamici».
Viviana Beccalossi, assessore regionale al Territorio, Urbanistica e Difesa del suolo della Lombardia, interviene così nel dibattito riguardante i fatti di Parigi, ricordando che Regione Lombardia qualche mese fa ha approvato una legge sui luoghi di culto, che prevede diversi vincoli urbanistici anche connessi alla sicurezza, come l’installazione di telecamere. Ma soprattutto subordina la realizzazione di nuove costruzioni alla conformità di Vas (Valutazione ambientale strategica), concedendo, di fatto, la possibilità ai cittadini di portare obiezioni motivate in merito alla criticità dell’intervento. «Qualcuno – conclude Viviana Beccalossi – si altera se viene chiamata ’legge anti-moschee’? La legge della Lombardia vale per tutte le religioni, compresa quella cattolica. Anche se eventuali rischi connessi al terrorismo non possono essere di certo imputati a chi professa il buddismo o è un avventista del settimo giorno. Non devo essere io a ricordare nel nome di chi i terroristi di Parigi hanno ammazzato decine di innocenti a colpi di mitra».