Si complica il già ripido percorso di sistemazione di via Dante a Bernareggio. Dopo la buona notizia della concessione da parte della Regione Lombardia di un fondo da 120mila euro per fronteggiare l’emergenza occhi pollini, è arrivata la doccia gelata per i Comuni di Bernareggio ed Aicurzio. A causa di alcune problematiche legate al bilancio derivanti dai tagli alle Regioni, il Pirellone ha per il momento congelato la delibera con la quale aveva deciso di stanziare l’aiuto verso i Comuni brianzoli.
«Speravamo veramente di poter avere a disposizione quella somma nel breve periodo – spiega il sindaco di Bernareggio, Andrea Esposito –. Purtroppo però ci è stato detto pochi giorni fa che momentaneamente la delibera è stata sospesa dall’ufficio Ragioneria e dunque rimaniamo in attesa di ulteriori sviluppi le prossime settimane. Sia noi che il Comune di Aicurzio continueremo a monitorare questo fronte e in caso dovesse servire scriveremo un’altra lettera d’appello al presidente Roberto Maroni».
Se dunque da un lato l’esecutivo bernareggese si trova in una situazione di attesa per quanto riguarda il fondo, anche dal punto di vista pratico si trova impossibilitato ad agire per ripristinare la via che tutt’ora rimane chiusa. Si saprà però sicuramente di più a riguardo degli interventi su via Dante il 17 novembre, data in cui il tribunale di Monza dovrà esprimersi a seguito dei procedimenti avviati dai residenti nei confronti del Comune e dei gestori dei sottoservizi per quanto riguarda la nomina del Ctu (Consulente tecnico d’ufficio) e dei Ctp (Consulenti tecnici di parte).
«Aspettiamo che cosa deciderà il tribunale – prosegue Esposito –. I tecnici dovranno stilare le loro perizie per poter poi mettere il tribunale nelle condizioni di poter esprimersi su eventuali responsabilità delle parti in causa». Il tribunale di Monza dovrà poi inoltre stabilire le tempistiche all’interno delle quali Ctu e Ctp dovranno terminare le loro indagini. Solitamente la prassi vuole che i tecnici abbiano 90 giorni per poter terminare le loro perizie, ma in caso di necessità il tribunale potrebbe concedere addirittura alcuni rinvii fino a 180 giorni.
Se si dovesse verificare questo ultimo scenario, il Comune potrebbe addirittura avere le mani legate sino a primavera, non potendo iniziare i lavori di messa in sicurezza sino ad aprile. «Vedremo il 17 novembre quanto tempo concederà il tribunale – conclude infine il sindaco –. Questo non deve però passare come un alibi a nostro favore, perché la nostra priorità rimane quella di far tornare la zona alla normalità al più presto».