«La ringrazio per avere pensato che noi potessimo fare qualcosa, ma per noi è impossibile». Lo ha scritto, nel dicembre 2012, il patron di Esselunga, Bernardo Caprotti, a Marzio Galliani, il referente di Adiconsum Brianza con sede a Carate che lo aveva tirato per la giacchetta all’inizio del mese per proporgli di rilevare il supermercato di Costa Lambro chiuso da qualche mese a causa della messa in liquidazione della società che lo aveva allora in gestione. In una lettera partita da Limito di Pioltello, quartiere generale della catena Esselunga, mister Caprotti ringraziò cordialmente dell’interessamento, declinando, altrettanto cordialmente, l’invito ricevuto. «Gentile signor Galliani – così nella missiva – ho ricevuto, tramite email, la sua lettera aperta a me indirizzata, che ho anche letto pubblicata su «Il Cittadino» dello scorso sabato 8 dicembre. La ringrazio per avere pensato che noi potessimo fare qualcosa ma per noi è impossibile. Spero di non avere deluso le sue aspettative e quelle dei cittadini di Costa Lambro. La Brianza è sempre nel mio cuore. La prego gradire, insieme ai miei migliori saluti estesi ai suoi concittadini, i miei migliori auguri per le ormai prossime festività».
Bernardo Caprotti, la lettera del 2012: «Ho letto il Cittadino, ma non posso salvare il super di Carate»
«La ringrazio per avere pensato che noi potessimo fare qualcosa, ma per noi è impossibile». Lo ha scritto, nel dicembre 2012, il patron di Esselunga, Bernardo Caprotti, a Marzio Galliani, il referente di Adiconsum Brianza con sede a Carate che lo aveva interpellato per proporgli di rilevare il supermercato di Costa Lambro