Se non è un plebiscito poco ci manca. Ben 8.047 limbiatesi sui 15.752 che si sono presentati alle urne, pari al 52,63%, hanno votato Antonio Romeo come sindaco della città. L’esponente della coalizione di centrodestra, che dovrà lasciare l’incarico da consigliere regionale, era il grande favorito alla vigilia ma quasi tutti, lui compreso, si aspettavano il ballottaggio e non una vittoria così schiacciante. L’ufficialità, dopo uno scrutinio molto lungo, è arrivata dopo le 7 del 6 giugno.
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Riuscire ad ottenere la maggioranza assoluta con ben sette candidati è un’impresa non da poco, senza dubbio favorita dal ricordo di quanto fatto tra il 2001 e il 2011 nei suoi primi due mandati da primo cittadino e dalla clamorosa débacle del sindaco uscente Raffaele De Luca, fermatosi al 23,79% principalmente per colpa del tracollo del Pd. Il partito del premier Renzi ha ottenuto solo l’11,06%, superato sia dalla lista civica “Limbiate Solidale” che dal Movimento 5 Stelle.
I pentastellati, al debutto assoluto, hanno ottenuto l’11,44%, risultato che consente loro di avere tre esponenti in consiglio comunale ma forse un pochino sotto le aspettative. Giorgio Andenna, Mario Girelli, Mario Alfieri e Paride Tatti si sono dovuti accontentare delle briciole. Nessuno di loro ha superato la soglia del 4% e nessuno siederà nel prossimo consiglio comunale.