L’aria di Monza, della Lombardia, del Nord Italia? Bocciata. E con una traccia rossa che colora il centro della mappa disegnata dall’Agenzia europea per l’ambiente, che durante la presentazione del rapporto 2013 sulla Qualità dell’aria nella Unione europea in settimana ha ribadito quanto sia dannosa per la salute l’aria che si respira in Pianura padana. E quella di Monza in particolare in una fotografia su scala continentale aggiornata al 2011.
I dati – Dall’analisi, e dalla mappa, delle statistiche risulta che Monza ha superato di 121 giorni i limiti consentiti per le pm10, finendo 12esima in Europa. Pm10, ovvero le polveri sottili capaci di penetrare, a seconda delle dimensioni, nelle diverse parti dell’apparato respiratorio. Davanti, solo città dell’est Europa e delle ex repubbliche dell’Unione sovietica. Dietro Brescia (113 giorni), Cremona (109), Vicenza (107), Torino (105).
Sempre Monza guida la classifica assoluta per la presenza di NO2, di diossido d’azoto, prodotto dai motori e dalla combustione di caldaie e complessi industriali. Alte concentrazioni di NO2 causano infiammazioni e riducono la capacità polmonare, oltre a favorire la formazione di polvere sottili ed azoto, con conseguenti ulteriori danni per la salute ed il clima.
«Nonostante il calo dei livelli di emissioni e le riduzioni delle concentrazioni di alcuni inquinanti atmosferici negli ultimi decenni – si legge nella presentazione del rapporto – lo studio dimostra che il problema dell’inquinamento atmosferico in Europa è ben lungi dall’essere risolto. Due inquinanti specifici, le polveri sottili e l’ozono troposferico, continuano ad essere una fonte di problemi respiratori, malattie cardiovascolari e riducono la speranza di vita».
A Monza – La risposta di Monza punta sulla tecnologia. Ovvero, una legge regionale «che consenta di far pagare ai veicoli in base a quanto inquinano. I mezzi tecnici ci sono da almeno sei-sette anni, ma gli enti locali non possono intervenire senza una normativa precisa» ha spiegato l’assessore alla Viabilità Paolo Confalonieri al Cittadino in edicola giovedì 17 ottobre. Come? Incrociando i dati delle telecamere con quelli del registro automobilistico.
Nessuna urgenza di domeniche a piedi, che hanno «effetto quasi nullo, se bloccheremo le auto lo faremo nell’ambito di un discorso di sensibilizzazione».