Trentaquattro giorni oltre il limite consentito di 50 microgrammi per metro cubo di Pm 10 dall’inizio del 2017 nella stazione fissa Arpa di via Machiavelli a Monza. È una delle tre che fanno media per il Protocollo Aria regionale per le misure antismog, insieme a quella di Monza-Parco (29 giorni, ma uno non è stato rilevato) e di Meda che invece è già a quota 35, ovvero il bonus annuale fissato dall’Unione europea.
Negli ultimi dieci giorni, dal 16 febbraio, la provincia di Monza e Brianza è andata per nove volte oltre il limite di 50 mg/m3, la prima soglia di allarme, e per sei oltre quella di 70 mg. Tre giorni consecutivi dal 22 febbraio con il picco di 92.3 registrato il giovedì 23.
La conta si è azzerata grazie al 29.7 registrato sabato 25 febbraio grazie a condizioni atmosferiche favorevoli. Restano comunque attive le misure che fermano i veicoli ritenuti più inquinanti anche al weekend e festivi e il limite a 19 gradi per le temperature medie nelle abitazioni e negli esercizi commerciali. I provvedimenti vengono sospesi dopo che per 2 giorni il Pm10 è tornato sotto i limiti.
Su 55 Comuni della Provincia di Monza e Brianza sono quindici quelli che hanno aderito ufficialmente al Protocollo Aria regionale. E sono Monza, Cesano Maderno, Agrate Brianza, Bovisio Masciago, Desio, Giussano, Macherio, Meda, Muggiò, Lentate sul Seveso, Lissone, Seregno, Sovico, Varedo, Vimercate.
Le previsioni – Una nuova perturbazione è attesa con la settimana in arrivo, con un martedì di pioggia che dovrebbe interessare anche Monza e Brianza.
“Sul territorio lombardo è attesa una settimana molto variabile, tipicamente primaverile”, dicono gli esperti di 3bMeteo.
Passata la pioggia “mercoledì rapido miglioramento, con giornata splendida: cieli sereni e limpidi ovunque. Il bel tempo sarà presente anche giovedì, con temperature in genere sui 14-16°C”.
Che se farà bene all’umore, non è necessariamente una buona notizia per la qualità dell’aria.
Legambiente – Anche per questo Legambiente ribadisce la necessità di interventi più decisi, che vadano oltre l’emergenza: «Servono scelte di rilancio del trasporto pubblico con l’adozione di un’Autority per l’integrazione dei servizi di trasporto e azioni per la riduzione delle emissioni dagli impianti di riscaldamento domestici», dice in una nota il responsabile Trasporti di Legambiente Lombardia Dario Balotta.
«Per battere lo smog non bastano, anche se sono le benvenute, poche e scoordinate misure d’emergenza che peraltro ogni anno scattano in ritardo e fanno apparire gli enti locali che le adottano, un’armata Brancaleone. La salute dei cittadini è sempre più compromessa. Le ferrovie svolgono un ruolo troppo marginale nella mobilità, sono solo 700mila i pendolari usano il treno. Pochissimi se si pensa che nella sola Monaco di Baviera circolano il doppio di pendolari al giorno in treno», continua l’associazione.
La prima cosa da fare quindi dovrebbe essere di migliorare la qualità e l’offerta del servizio di trasporto pubblico: «Va offerto un efficiente servizio pubblico integrato tra autobus e ferrovia in tutte le città e provincie lombarde. Vanno anche potenziati i trasporti extraurbani e tra hinterland e hinterland svolti dagli autobus che invece stanno riducendo il numero delle corse e di conseguenza aumentano anziché diminuire i pendolari costretti ad usare l’automobile. Le aziende di trasporto urbane, extraurbane e Trenord tra loro non dialogano, non hanno obiettivi comuni. Basti pensare che non c’è ancora un biglietto unico integrato valido per tutti i mezzi come in ogni città europea. Il divario di produttività ed efficienza delle aziende lombarde è molto distante dalle medie comunitarie. Da decenni i contratti di servizio sono prorogati senza gara ed il settore vive con modelli di organizzazione carenti e garantiti dall’assenza di elementi competizione. Competizione che invece ha rivoluzionato e rilanciato il trasporto pubblico in tutta Europa negli ultimi trent’anni». Infine, secondo Balotta, «un piano per il superamento degli impianti di riscaldamento a gasolio deve caratterizzare senza rinvii il prossimo futuro».