«Se avessi avuto un’arma avrei sparato alle loro gambe. Mercoledì non li ho visti perché quando l’antifurto ha suonato, erano già scappati. Ma non si può più vivere così. Mi sento rassegnato. Una persona non può vivere in casa sua come se fosse in una prigione». È lo sconforto a prevalere nelle parole di Renato R., l’albiatese che all’alba di mercoledì 24 febbraio è stato svegliato dall’allarme entrato in funzione. E le sue parole in un certo senso riportano alla mente le discussioni e le contrapposizioni sul delicato tema della legittima difesa, alla ribalta nel noto caso di Vaprio D’Adda.
Renato e la moglie, all’alba di mercoledì, si sono precipitati alla finestra, trovata scardinata come la persiana. I malviventi erano ad un passo dall’introdursi nell’abitazione di via Pascoli, per fortuna l’allarme li ha messi in fuga. Siamo nella zona del paese al confine con Carate Brianza, a due passi dal distributore del gas. Ignoti, intorno alle 5 del mattino, si sono introdotti nel giardino della casa di via Pascoli dopo aver tagliato la recinzione.
Raggiunta la finestra, al pian terreno, l’hanno scardinata. Poi è toccato alla finestra che, però, quando si è aperta, ha azionato l’impianto di allarme. E’ stato allora che i due coniugi sono sobbalzati. «Non siamo riusciti a scorgere le persone- racconta Renato -abitiamo qui da 25 anni ed è la terza volta che tentano di rubare. Pensiamo di collocare anche l’allarme perimetrale. Ma così non è vita, è come stare in prigione e non in casa propria. Se avessi avuto un’arma avrei sparato alle loro gambe, non escono in piedi… Sì, è vero, è uno sfogo, ma d’istinto reagirei così. Non se ne può più..». Sempre in via Pascoli, pochi passi più in là, i ladri (forse gli stessi) hanno tentato – anche qui senza riuscirci- di far colpo in un’altra abitazione. I malviventi si sono portati via alcune paia di scarpe lasciate dai proprietari sul davanzale.
A confermare il non felice periodo per Albiate, recentemente colpita da una serie di furti (per restare ai casi più eclatanti degli ultimi 7 giorni, la spaccata da “Marinelli Parrucchieri” per 15mila euro di prodotti rubati, e l’incursione negli spogliatoi dell’oratorio “Paolo VI” con cellulari, soldi e orologi sottratti ai calciatori impegnati negli allenamenti), affiorano altri episodi di cronaca nera. E sempre nella notte tra martedì 23 e mercoledì 24 febbraio.
Come segnalato anche dai gruppi di Controllo di Vicinato, infatti, si apprende che in via San Carlo, via Gemelli e via Gorizia, tra le 3 e le 5 del mattino, si sarebbero registrati tentativi di furto. I ladri si sarebbero arresi anche in questi casi grazie all’antifurto a protezione delle case. L’appello del CdV è di «avvertire sempre le forze dell’ordine anche nei casi di tentato furto».