L’inquilina morosa, madre di due figli piccoli, nullafacente e già nota per reati contro il patrimonio, ha cercato di truffare almeno tre persone tentando di affittare loro l’appartamento nel quale viveva con i figli e il compagno, a Monza, in zona Triante. È però finita agli arresti domiciliari, accusata di truffa, pizzicata in flagranza di reato dagli agenti in borghese del commissariato di viale Romagna.
Tutto è partito da un annuncio che un ragazzo monzese ha visto pubblicato sul sito Subito.it (completamente estraneo alla vicenda) un annuncio circa la proposta di affitto di un appartamento a 500 euro al mese. Un affare, tanto che il ragazzo ha preso contatto con quella che si è spacciata per la proprietaria, una 36enne di Monza, che ha fissato un appuntamento e gli ha mostrato l’appartamento.
Al ragazzo è piaciuto, tanto che, di fronte alle pressioni della donna – «ho molte altre persone interessate, voglio una risposta al più presto» – già il giorno dopo si è ritrovato a un tavolo a firmare il contratto di affitto e a versare 500 euro di cauzione con la promessa di perfezionare l’accordo con il versamento di due mensilità anticipate alla consegna delle chiavi, delle quali ovviamente la donna disponeva in quanto inquilina.
L’appuntamento a quel punto è stato fissato per sabato 25 in quanto l’appartamento era al momento ancora occupato. Ma, già il giorno dopo, il ragazzo ha stranamente ricevuto una telefonata dalla donna che gli ha messo fretta: «se vuoi puoi entrare in casa anche subito, però mi devi versare tre canoni anticipati» gli ha detto, fissando un nuovo appuntamento per le 17 del giorno successivo.
Un atteggiamento che ha indotto il ragazzo a sospettare qualcosa, tanto che ha deciso di contattare l’amministratore dello stabile, il quale gli ha rivelato che in realtà l’appartamento oggetto della trattativa era di proprietà di un uomo (anche lui risultato estraneo alla vicenda) e che la donna che aveva pubblicato l’annuncio era la sua inquilina, per giunta morosa.
Il ragazzo si è subito recato al commissariato dove ha raccontato l’accaduto e sporto denuncia. Gli agenti, per cogliere in flagranza la truffatrice, l’hanno invitato a presentarsi comunque all’appuntamento fissato. Con lui si sono palesati anche un paio di agenti in borghese e, al momento dello passaggio del denaro, sono scattate le manette. Processata e condannata, è stata tradotta agli arresti domiciliari a casa del padre, a Sesto San Giovanni.
Nel frattempo, sempre in commissariato, si sono presentate altre due persone incappate nella medesima truffa. Uno, addirittura, si sarebbe dovuto incontrare con la donna alle 16.30, solo mezz’ora prima dell’appuntamento fissato con l’altro ragazzo truffato. E, per giunta, le aveva già versato 1.600 euro, denaro trovato nell’abitazione durante una perquisizione.