Ridotta la condanna per il pediatra monzese accusato di violenza sessuale nei confronti di due bambini di 7 e 8 anni ospiti di una comunità presso la quale il medico faceva attività di volontariato. La Corte d’Appello di Milano ha solo leggermente ridimensionato la pena a 10 anni già pronunciata in primo grado dal tribunale di Monza, abbassandola a 8 anni.
L’imputato, un uomo di 52 anni, monzese, già in servizio gli anni scorsi presso una struttura sanitaria pubblica della città, era stato trasferito ad incarico dirigenziale all’Asl, dal quale era stato sospeso.
A far emergere la vicenda era stato il racconto di una delle due vittime, un bambino già abusato in precedenza dal padre, reso agli inquirenti nell’ambito del processo celebrato anni fa proprio nei confronti di quest’ultimo.Il ragazzino, nel riferire il calvario della sua infanzia fatto di abusi subìti dal padre, di una madre alcolizzata che non poteva prendersi cura di lui, dell’ingresso prima in una comunità gestita da suore poi in un’altra ancora, ha dichiarato che quando si trovava nella comunità di accoglienza precedente spesso veniva affidato ad un pediatra che operava come volontario e che si era offerto di occuparsi di lui, portandolo anche fuori dalla comunità, a casa sua o in vacanza, dove erano avvenuti gli abusi.
Il magistrato ha deciso di tornare indietro a dieci anni prima e indagare su quelle dichiarazioni, che lo hanno portato a rintracciare anche un altro bambino, un’altra presunta vittima del pediatra, che aveva approfittato proprio dei ragazzini più deboli e indifesi, quelli già provati da una vita di sofferenze ed ingiustizie, per soddisfare i suoi istinti perversi dietro la facciata del volontariato.