Per ora la certezza è una: il sindaco Renato Casati non ci sarà. Dopo aver trascorso ventotto dei suoi sessantaquattro anni in municipio (prima da assessore in una maggioranza targata Dc, poi da consigliere di minoranza, quindi da vicesindaco e da sindaco), con le elezioni amministrative del maggio 2016, quelle che chiuderanno il suo secondo mandato, lascerà (per dovere) la fascia tricolore, e (per ferma volontà) il palazzo di via Sauro. Casati ha contribuito alla nascita di Viviverano, la civica di centrosinistra che da venti anni ininterrotti amministra il paese, e si augura che il gruppo continui, anche senza di lui. Chi raccoglierà il testimone?
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In molti indicano come successore naturale il suo vice, l’assessore all’Istruzione e alla Cultura, al Lavoro e alle Attività commerciali, Massimiliano Chiolo, pensionato classe 1949 con un passato da dirigente della Regione Lombardia e un lungo impegno, nelle file dei socialisti, sui banchi del consiglio comunale. Ancora da sciogliere il nodo delle alleanze nel centrodestra, che nel 2011 aveva indicato Enrico Elli, storico portabandiera del Carroccio veranese, come candidato di Lega Nord e Pdl. Ci saranno anche le liste civiche.
Due, almeno dai rumors: una è Aria Nuova, che sul sito internet da dove da anni bacchetta maggioranza e opposizione, si presenta come “unica alternativa al non governo di Viviverano”, l’altra è un gruppo che vedrebbe il ritorno dell’ex sindaco Giacomo Ballabio. Salvo sorprese, hanno tutta l’intenzione di esserci anche i grillini, che da tempo, con il portavoce Riccardo Corrado, sono in piazza per raccogliere candidature al loro progetto.