Pare proprio che Coop Lombardia abbia messo gli occhi su Monza: la catena di distribuzione, che tra alcuni mesi dovrebbe inaugurare un negozio nell’ex caveau tra le vie Lecco e Cantore, punta a insediarsi nell’ex Cgs di via Marsala-Solferino. La società, insieme alla Fiorani srl, ha presentato in Comune una proposta di massima per la riqualificazione di una porzione dell’ex fabbrica di apparecchiature elettriche e di trasformatori, da tempo suddivisa tra più proprietari.
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I piani di Coop comprendono, oltre al varo di un punto vendita di medie dimensioni, dotato di parcheggio, sul lato di fronte al vecchio ospedale, il recupero dell’archeologia industriale e la conversione di alcuni capannoni in spazi per terziario.
Il disegno, almeno in parte, coincide con le previsioni dell’amministrazione Scanagatti che vorrebbe riportare a nuova vita l’area dismessa e rivitalizzare il quartiere con l’apertura di negozi, di uffici, di strutture aggregative e a uso sociale, di abitazioni a prezzi calmierati riservate a giovani e anziani. Nel disegno inviato in municipio manca, però, la parte residenziale e la giunta, anche in vista dell’imminente avvio del dibattito sul Piano di governo del territorio, ha quindi deciso di prendere tempo.
«Abbiamo suggerito ai progettisti – spiega l’assessore all’Urbanistica Claudio Colombo – di attendere l’adozione del Pgt e di adeguare la loro proposta alla scheda della Cgs allegata al documento».
Se nelle prossime settimane il consiglio comunale non modificherà le indicazioni dell’amministrazione, nel comparto potrà essere allestito un supermercato con una superficie di vendita non superiore ai 2.500 metri quadrati. Giusto per rendere l’idea il centro commerciale potrebbe avere dimensioni simili all’Esselunga di via Buonarroti e, ma solo per quanto lo spazio destinato a scaffali e clienti, a quella di viale Libertà che, però, è ospitata in un complesso ben più grande rispetto a quello che potrebbe sorgere in via Solferino.
«Se Coop Lombardia – aggiunge Colombo – deciderà di formulare una richiesta conforme al Pgt che sarà adottato, potrà avviare l’iter dell’intervento subito dopo il voto in consiglio. Se, invece, non vorrà modificarla potrà presentare un’osservazione al piano» o un progetto che dovrebbe essere considerato una variante al documento urbanistico. Entrambe le ipotesi, però, rischierebbero di essere bocciate dall’aula.
Dall’altra parte della città, intanto, proseguono i lavori per la ristrutturazione del caveau che sarà trasformato in un negozio di circa 700 metri quadrati che, presumibilmente da dicembre, riempirà il vuoto lasciato nel quartiere dalla chiusura di Esselunga. Prima di aprire i battenti Coop dovrà allestire un parcheggio per i clienti sul lato opposto della strada, nello spazio un tempo occupato da un benzinaio.
Bocche cucite, per il momento, in casa Coop: la sede regionale non ha voluto commentare l’improvviso interesse per una città in cui finora risultava assente. Gli unici supermercati brianzoli di Coop sono quelli piccoli nel Vimercatese (Mezzago, Arcore, Villasanta), quello recente di Desio e quello storico di Muggiò.
Non molti per un territorio dove è “di casa” Esselunga di Bernardo Caprotti, presente – limitandoci a Monza – con tre negozi che circondano la città, dopo l’inaugurazione di quello di viale Libertà che ha sostituito il piccolo market di via Lecco. Ed è proprio lì che si è già inserita Coop con un progetto ormai dato per assodato, mentre l’altro negozio non sarebbe troppo distante dall’Esselunga di viale Lombardia.
Insomma: Caprotti sceglie le grandi direttrici, Coop sembra più interessata all’attività dentro i quartieri. Vera o apparente che sia, è la guerra dei carrelli .